Piove a torrenti e ne la bruna via
non passa un cane: i fanali oscillanti
su ‘l fango gittan con malinconia
i loro chiarori scialbi e tremolanti.
Strani mi parlan ne la fantasia
gli scrosci de la pioggia, come pianti;
mentre rompon la monotonia
radi i carri su ‘l lastrico sonanti
Scoppia il tuono e si perde da lontano
co ‘l cupo brontolar: vivo risplende
un lampeggio su ‘l lurido pantano…
Ma io non temo queste rabbie orrende
e con l’ombrello in pugno e ne ‘l pastrano
ti sfido, o pluvio Dio, Gina m’attende